S. Maria la Stella trae le sue primi origini da quei territori del
cosidetto "Bosco di Aci" coperti e solo in piccola parte risparmiati, dalle
tre colate laviche del XIV secolo: quella del 1329, che dal monte Ilice nella sua
corsa verso il mare travolse ogni cosa; quella del 1334 del monte Rosso e quella del 1408 che interessò i territori di
Pedara, Trecastagni,
Aci Sant´Antonio e Viagrande.
Posta su un pianoro a circa 326 metri sul livello del mar Ionio (l´altezza oscilla tra i 293 e i 359 metri s.l.m.) gode di un
ampio panorama che spazia dalle lontane coste calabre sino al vicino mare di Capomulini.
La sua storia inizia verso la fine del 1700
con la presenza di un sentiero impervio che attraversava l´intero territorio che dai monti Rossi, da Fleri e da Trecastagni arrivava
ai centri vicini. Il viandante che percorreva questa scorciatoia, prima di giungere al passo detto Malovrio del "Bosco di Aci", poteva
usufruire di un rifugio e li accanto poteva soffermarsi in preghiera davanti ad una edicola, in cui vi era un dipinto di autore ignoto,
raffigurante i re Magi in adorazione di Gesù tenuto in braccio dalla Madonna sul cui capo splendeva una stella.Al sicuro egli
trascorreva la notte ed implorava la Vergine perchè fosse liberato dai pericolosi incontri dei briganti e, con la sua stella,
illuminasse il cammino che proseguiva già fino alla Fossa dell´Acqua e al Piano S. Giovanni.
Quell´edicola, così cara ai viandanti e ai contadini del luogo, divenne con il passare degli anni insufficiente per
la popolazione, che ebbe il desiderio di erigere una Chiesa dove radunarsi per pregare: nacque così, alla fine dell´800,
la prima piccola Chiesa dedicata alla Madonna della Stella. Per tanti anni questo territorio fu luogo di solitudine e di silenzio. Alfio
Fichera descriveva questa terra nè "Il Popolo di Sicilia" del 4 ottobre 1941 così: "Territorio di nessuno, segnato nelle
mappe come luogo ove non c´era da ricavaci ne pascolo, nè legna e che fu venduto poi quando il bosco scomparve e la strada
passò trionfante tra i vigneti e frutteti, per quattro denari, e suddiviso in cento spezzoni ai contadini del Piano d´Api
e di Fiandaca". Ma i contadini a poco a poco trasformarono quest´arido territorio. Costruirono i muri a secco per delimitare il
loro podere, sradicarono i rovi, piantarono il fico d´India e lì dove c´era un pò di terra alcune viti.
Le cisterne, furono necessarie per dissetare e mitigare l´arsura estiva del terreno, vennero costruite un pò ovunque.
Man mano che i casolari sorsero, uno per ogni chiusa e il trasporto della legna, della frutta e del carbone si intensificò
allora il sentiero che si snodava lungo il terreno sciarono, divenne strada e davanti all´edicola della Stella si slargò il
nodo dei tre cammini formando proprio lì una piazzetta.
Mons. Giambattista Arista intanto il 31 dicembre 1919 nominava vicario
curato il sac. Rosario Leonardi Papa della chiesetta di S. Maria la Stella. La popolazione era aumentata e soprattutto nel periodo estivo e
nei giorni di festa il piccolo centro si riempiva di villeggianti. La chiesetta era divenuta insufficiente al punto tale da spingere il
vicario curato ad edificare, grazie ad un consistente contributo del papa Pio XI, l´attuale chiesa, più ampia e decorosa.
Il Vescovo di Acireale Mons. Evasio Colli la inaugurò il 29 giugno 1932 alla presenza dei 100 abitanti di allora e del progettista
l´ingegnere Ciappetta. L´8 settembre 1935 la chiesa viene eretta canonicamente parrocchia e il Sac. Rosario Leonardi Papa fu il
primo parroco sino al 1942. Egli concluse la sua vita all´età di novant´anni. Era infatti nato ad Acireale il 20 maggio
1852 da Francesco e Maria Papa, ordinato sacerdote nella cattedrale di Acireale da mons. Gerlando Genuardi il 19 dicembre 1896. Svolse il suo
servizio sacerdotale dapprima come vicario cooperatore nella parrocchia di S. Antonio Abate in Aci S. Antonio e quindi si dedicò,
mettendo a disposizione tempo, ingegno e denaro a servizio della borgata di S. Maria la Stella.
Venne nominato parroco nel 1942
mons. Paolo Randazzo, ministero che mantenne sino al 1947. Egli era segretario del Vescovo mons. Salvatore Russo ed ebbe bisogno di un
collaboratore nella persona di don Sebastiano Torrisi. Erano i tempi tristi della guerra. Si erano stanziati un folto numero di soldati
tedeschi ed italiani nella località detta "chianu di S. Giovanni".
Essi non davano fastidio, ma la loro
presenza era motivo di inquietudine per il piccolo borgo. Si soffriva la fame e il terreno sciarono non produceva che poca cosa ed era
sempre insufficiente ai bisogni delle persone.
Giunse finalmente il giorno della liberazione. Il 10 luglio 1943 le truppe di liberazione
erano sbarcate a Licata e ad Augusta. Le loro navi a largo del mare Jonio sostenevano l´avanzata delle truppe con continui
bombardamenti. Nei primi giorni di Agosto del 1943 quelle truppe erano arrivate a S. Maria la Stella. Erano un plotone di soldati inglesi
perfettamente inquadrati, con tute mimetiche, elmetto a padella, ricoperto di frasche e fucile mitragliatore Thomson, molto lungo. Tutti
erano euforici e in segno di accoglienza gli abitanti offrivano dei fiori e qualcuno perfino suonò le campane.
Il 10 gennaio
1947 giunse un nuovo parroco. Era il sacerdote Santo Urso di Aci S. Antonio. Per oltre tre anni era stato vicario cooperatore nella sua stessa
parrocchia d´origine. Da giovane prete venne in S. Maria la Stella ed ebbe la gioia di vederla riconosciuta come sede parrocchiale
anche civilmente. D´ora in poi la storia della borgata si intreccerò indissolubilmente con quella della parrocchia. La permanenza
in questa parrocchia di mons. Santo Urso fu breve infatti nel 1949 gli venne affidata la parrocchia di S. Michele in Acireale.
Si susseguirono diversi parroci: Don Francesco Panebianco dal 1949 al 1963, don Giovanni Cosentino dal 1963 al 1966. Durante la permanenza del
parroco Panebianco, la Chiesa il 7 ottobre 1962 venne solennemente consacrata. Furono questi gli anni della serenità e della
tranquillità. L´estate a S. Maria la Stella, soprattutto negli anni 60, era una grande festa perché si popolava di
villeggianti che portavano vitalità, movimento e cultura. Alcuni giovani di allora preparavano spettacoli, scenette comiche,
aiutavano gli abitanti a curare i festeggiamenti della Madonna che chiudevano il tempo estivo. Fu proprio in una serata estiva in piazza
che nacque l´idea del festival internazionale per parolieri, compositori e voci di bambini: "La Stella d´oro". Era uno
spettacolo che si realizzava nell´ottava dei festeggiamenti della Madonna della Stella e si svolse dal 1962 al 1975. La fine del
festival coincide però con la stagione dello sviluppo edilizio che man mano inghiottì il verde e le macchie di fichi
d´India.
Il sesto Parroco di questa comunità in questo periodo di trasformazione del territorio fu
don Vincenzo Finocchiaro. Egli venne a S. Maria la Stella dapprima, il 10 ottobre 1964, come vicario economo e successivamente, il 1
settembre 1966, venne nominato parroco. Egli potè vedere il volto della borgata immersa nel verde e nel silenzio, sperimentare le
belle tradizioni che allietavano le calde estate, ma anche assistette allo sviluppo improvviso di abitazioni e di abitanti. La graziosa
borgata venne stravolta trasformandosi in un "dormitorio" di oltre sei mila abitanti. Egli tentò di dare una identità
di comunità attraverso varie attività, approntando un campo di gioco per i ragazzi, rinnovando il corso di catechesi,
curando i rapporti con i nuovi arrivati. Era un lavoro veramente immane! Ma la sua salute malferma, non era di aiuto al suo desiderio di
servire questa comunità e così con vivo dispiacere nell´estate del 2002 rinunciò al ministero di parroco.
L´Amministratore apostolico mons. Salvatore Gristina, volendo provvedere alle necessità spirituali della parrocchia,
nominò il 5 agosto 2002 il sacerdote don Carmelo Sciuto come Amministratore parrocchiale. Giunto quindi il nuovo vescovo ad
Acireale nella persona di mons. Pio Vittorio Vigo, il 10 febbraio 2003 venne nominato settimo parroco di S. Maria la Stella.
Egli, giovane prete, era alla sua prima esperienza di ministero parrocchiale. Mise a disposizione della sua comunità le sue
energie di mente e di cuore.
Il suo impegno si dispiegò dalla sistemazione dei locali parrocchiali alla costituzione di
strutture parrocchiali idonee alla nuova situazione del paese, curò in particolare la catechesi ai ragazzi, si dedicò alle
fasce giovanili senza trascurare gli anziani e gli ammalati.
Appena giunto in parrocchia, nel 2002 si fece promotore del Presepe
degli Antichi Mestieri, che grazie alle riprese di Rai Uno, ha riportato la cittadina alla ribalta nazionale, richiamando ogni anno
migliaia di visitatori.
La realizzazione della Cappella di S. Lorenzo al Calvario, antica donazione della famiglia Grasso-Fiorini,
vide la collaborazione entusiasta degli artigiani del luogo e di tanti fedeli della parrocchia. Venne inaugurata e benedetta da Mons.
Pio Vigo il 10 agosto 2004. Furono tante le iniziative e le opere in cantiere di don Carmelo Sciuto: l´oratorio per i ragazzi,
la crescita spirituale attraverso la lectio divina e il cenacolo di preghiera. Da ultimo riuscì a realizzare, sempre con
la collaborazione di volontari, un oratorio all´aperto vicino alla chiesa di S. Lorenzo al Calvario.
Venne inaugurato dal
vescovo mons. Pio Vittorio Vigo il 10 agosto 2009, ma quel momento di festa ebbe anche una venatura di tristezza perché proprio
in quella occasione venne annunziata la partenza di don Carmelo per un nuovo incarico a Roma. Subentrava al suo posto don Salvatore Coco,
proveniente dalla parrocchia Santa Maria La Nova di Acitrezza, che prende il possesso ufficiale della parrocchia con una solenne
concelebrazione, alla presenza del vescovo Mons. Pio Vittorio Vigo, il 18 ottobre 2009.
Il 7 ottobre 2010, in occasione del quarantottesimo anniversario della Dedicazione della Chiesa, alla presenza del Vicario Generale
della Diocesi di Acireale Mons. Rosario Di Bella, si apriva l´Anno della Comunità e venivano inaugurate due nuove tele poste
ai lati dell´effige della Madonna, opere della giovane pittrice Francesca Tropea abitante a Santa Maria La Stella.
Il 7 novembre 2010, nell´ambito delle attività dell´anno della Comunità, il parroco don Salvatore Coco, nel
corso di una partecipata conferenza, presentava il libro "Storia di una Comunità". Nel libro viene raccontata la storia di
S. Maria La Stella dalle ultime colate laviche del 1300 circa, sino al 2010.
Il 6 aprile 2011 in occasione della celebrazione degli
80 anni dalla posa della prima pietra della chiesa parrocchiale, alla presenza delle autorità civili, veniva presentato dal
parroco don Salvatore Coco e dall´Arch. Daniele Raneri il progetto di massima per la costruzione della nuova chiesa.
In previsione della costruzione della nuova chiesa il 22 marzo 2013 la parrocchia ha acquistato 230 metri quadrati di terreno limitrofi
alla chiesa, per creare un maggior spazio per le attività di oratorio e con le offerte pervenute è stato reso fruibile.
Il 3 novembre 2013 in ricordo della prima Pellegrinatio Mariae, realizzata nel 1954 dall´allora parroco don Francesco Panebianco e
conclusasi l´8 dicembre dello stesso anno, inizia la seconda Peregrinatio Mariae. La prima avvenne dopo i tristi eventi bellici e
segnò il rilancio della parrocchia, la seconda Pellegrinatio giunge dopo lo sviluppo edilizio e la crescita del numero degli
abitanti e si propone di creare un senso più vivo di appartenenza alla parrocchia e un rinnovato slancio cristiano.
Il 24 aprile 2014 un figlio di questa comunità, don Maurizio Guarrera, viene ordinato Presbitero da Mons Antonino Raspanti nella
Basilica Cattedrale di Acireale.
Il 26 dicembre 2018, un terribile terremoto della magnitudo 4,9 della scala Richter, danneggia la nostra chiesa gettando nello sconforto tutti i parrocchiani,
alcune dei quali oltre a ritrovarsi senza chiesa, si sono trovati con le abitazioni danneggiate o addirittura inagibili. Sull'arco principale della chiesa
in seguito al movimento sismico appare la forma di una M.
Il 17 settembre 2019 don Salvatore Coco lascia la parrocchia per assumere l´incarico di parroco nella parrocchia Santa Maria del Monte Carmelo
di Aci Platani, al suo posto subentra don Emanuele Nicotra, proveniente dalla parrocchia di San Michele Arcangelo di Acireale.
Il 31 maggio del 2020 dopo alcuni mesi di lavoro, rallenati a causa della pandemia Covid19, la chiesa parrocchiale viene riaperta al culto con grande gioia dei parrocchiani,
che finalmente ritornato ad avere il loro luogo di preghiera.